FRANCESCHINI E LA SUPERCAZZOLA CONTRO ROMA. BENE IL RICORSO AL TAR DELLA RAGGI.

sabato 22 aprile 2017
Dario "Mandrake" Franceschini

Neanche avessimo la sfera di cristallo, ma giusto ieri parlavamo in questo articolo , tra le altre, dell'assoluta necessità che i soldi ricavati dai Monumenti di Roma restassero nella Capitale. Così non è. Portavamo un esempio: i soldi del monumento simbolo di Roma, il Colosseo, vengono convogliati in un fondo di solidarietà che il Ministro Dario Franceschini utilizza per mantenere in vita quei Musei, grandi e piccoli, che da soli non riescono a farcela. Ci dispiace, lo abbiamo scritto, per questi Musei Italiani, ma Roma e i Romani devono avere la priorità. Non è possibile che Roma, nel 2017, abbia una situazione infrastrutturale da terzo mondo. In altri articoli ancora parlavamo dell'anomalia istituzionale romana: unica Capitale Europea a non godere di una legislazione speciale che l'azzoppa in partenza nei confronti delle sue competitors più agguerrite e contro le quali, in un mondo sempre più globalizzato, c'è da dare battaglia in tutti i settori. Ma le nostre non sono solo ragioni di campanile, anzi qui il campanilismo c'entra poco o nulla. Ricordiamo, a chi ci legge, che i Romani pagano le tasse più alte in Italia con in cambio servizi da terzo mondo.
Ed ecco la mandrakata dell'astuto Franceschini: in nome di una fantomatica autonomia e di un direttore scelto con selezione internazionale vuole istituire il Parco archeologico del Colosseo sfilando definitivamente la gestione del patrimonio di Roma Capitale alla città. Virginia Raggi non ci sta e giustamente ricorre al TAR. Quella di Franceschini è una mossa astuta che gli garantirebbe di gestire, senza nessun'altro interlocutore, un tesoretto di 40 milioni l'anno, che è la cifra che raggiunge ogni anno il sistema di bigliettazione dei Fori Imperiali nel loro complesso. Tale cifra andrebbe al Governo e non alla Sovrintendenza Capitolina che ne riceverebbe un misero 30% a fronte di costi altissimi di gestione del flusso turistico che resterebbero a carico dei Romani. Nessuna infrastruttura, nessun servizio in più, casse comunali piangenti e tentativi governativi di sfilare e impoverire ulteriormente la città.  Una mandrakata vera e propria. Fa bene, dunque, la Raggi a ricorrere al TAR e ad opporsi ad una scelta calata dall'alto che impoverisce Roma e i Romani. Ripetiamo: i soldi dei Monumenti di Roma devono restare a Roma. Franceschini vergogna! RR 

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