CI SCRIVONO I CITTADINI:DRAGONA AFFOGA TRA I RIFIUTI. IL MOTIVO E' IL SOLITO: IN ZONA ESISTE UN CAMPO ROM DA CIRCA TRENT'ANNI.

domenica 12 marzo 2017
La breve lettera:
"Gentile redazione vi mando alcune foto della situazione di degrado dei ponti di Dragona. Non sappiamo più come motivare le istituzioni a fare qualcosa, tutto è uno scarica barile di responsabilità, anche tramite Il Comitao  di Quartiere sono stati richiesti interventi mirati ma fino ad ora tutto tace.
Spero possiate far vedere queste foto per evidenziare ancora di più il problema di chi abita in zona
" Firmato Alessandro.
Le raccapriccianti immagini




Le nostre considerazioni
Dragona, borgata tra Ostia e Acilia. Ufficialmente Roma. Da una parte della via del Mare c’è un campo nomadi che sta lì da trent’anni. Dall’altra capannoni industriali ma anche abitazioni più o meno regolari. Un "NON-LUOGO", come ce ne sono tanti, troppi, a Roma, città dal territorio enormemente vasto.
Cittadini senza servizi, abbandonati a loro stessi, scollegati dal resto della città (lo potrebbero essere se completassero la stazione Acilia Sud della Roma Lido, i cui lavori sono fermi, inspiegabilmente, da mesi), così come tantissime altre zone e con in più il "problema rom" sotto casa.
Fumi tossici fortunatamente di rado. Ma fervida attività di accumulo continuo ed ininterrotto di materiali di tutte le tipologie. Come se, nell'universo rom capitolino, il campo di Dragona fosse una sorta di Hub per lo stoccaggio di materiali da bruciare altrove per ricavarne rame e ferro. Sicuramente da qui partono i materiali rubati o rovistati che alimentano i tanti mercatini abusivi della monnezza di Roma: da Cipro, alla Montagnola, da via della Moschea, a Torrevecchia.
La situazione che vedete nelle foto è drammatica: è la fotografia d un territorio abbandonato a se stesso, dove non esistono le istituzioni, dove i rom la fanno da padrone, insudiciando tutto.
La zona sotto i ponti, lo vedete anche voi,  è vergognosa: cumuli d'immondizia ovunque, tra baracche improvvisate e roulotte ammaccate e arrugginite. Ma anche macchine di lusso, tante. E nessuno va a controllarne provenienza e titolarità.
Questa dovrebbe essere una città europea? Lo chiediamo a chi ha ereditato questa situazione che sicuramente non ha colpa ma che non ha un piano di risposta per questi romani e per tutti i romani in generale. Cosa si vuole fare? Lasciare tutto così? I problemi, purtroppo per tutti, non si risolvono da soli.
Manca, lo scriviamo come un mantra, una visione complessiva della città: si va avanti, quando ci si riesce, a mozzichi e bocconi e i "NON LUOGHI" continuano a restare tali: quartieri dimenticati da Dio e dall'uomo dove la gente ci va solo per dormire. RR.

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