Ecco il nuovo modello di cestino adottato a Roma. Marciapiedi triturati e sistemati a mo di recipiente per contenere i rifiuti. Qui siamo su Viale Trastevere, ma scene orrende come questa si possono osservare ovunque qui a Roma. Quando lo capiremo che i marciapiedi fatti a cazzo di cane fanno spendere più soldi e non meno soldi? Quando lo capiremo che a Roma servono più cestini per i rifiuti (ben tenuti e a prova di vandalo) e multe severissime per chi sgarra? Quando lo capiremo che il degrado ambientale genera degrado sociale? Forse mai, forse troppo tardi per rimediare. La situazione ormai è irrisolvibile. Abbiamo trasformato i romani in animali.
Non stupiamoci poi se durante un'acquazzone questa massa di monnezza, trascinata dall'acqua, finisce per ostruire i tombini. Con le conseguenze che tutti abbiamo imparato a conoscere.
1 commenti:
Anche il mio quartiere (San Lorenzo) è ridotto in questo stato immondo. L'AMA si preoccupa di tenere pulite soprattutto le aree intorno ai cassonetti (facile capire il perché... se non lo capite, ve lo dico io: perché così sembra che siano svuotati più frequentemente) mentre il resto è semplicemente abbandonato, dimenticato... tanto che ce frega??? Bene, io ho personalmente elaborato una statistica sui rifiuti che nel quartiere si trovano tra il bordo del marciapiede e le auto parcheggiate:
1° posto: volantini e brochure pubblicitarie
2° posto: involucri vari e buste di plastica
3° posto: bottiglie di vetro
4° posto: cicche di sigarette
5° posto: fogliame e ramaglie
Ora, posto che ritengo impossibile educare chi staziona nel quartiere a gettare i rifiuti negli appositi contenitori (a meno di non ricorrere all'esercito), perché non vietare una volta per tutte e DEFINITIVAMENTE il volantinaggio e la distribuzione di mazzette di brochure dei vari Trony, Auchan, Euronics, etc. nelle cassette dei palazzi? I volantini sulle auto finiscono al 99% per terra (automobilisti incivili?), le mazzette nei palazzi finiscono a terra per il 75%... ma non per caso, o per una folata di vento, semplicemente perché chi passa a lasciare la pubblicità e trova la cassetta occupata, toglie le brochure e le getta in terra o mette le sue in bilico sopra alle altre, così che basta un niente per far franare tutto sul marciapiede. E va anche considerato il fatto che il numero di brochure e volantini depositati nella cassetta è in genere 3-4 volte superiore al numero di appartamenti presenti nello stabile...
L'idea di mettere le cassette esterne per la pubblicità, per quanto motivata da un giusto diritto, a Roma si è trasformata in un costo sociale abnorme. Io ne proporrei il divieto assoluto e totale... i Romani sono i cittadini più bombardati di pubblicità del mondo. Tra volantini, brochure, affissioni abusive, cartelloni, cartellini, etc. etc. uno spreco disumano di carta e risorse a vantaggio dei soliti quattro galletti nel pollaio.
A questo punto andrebbe anche soppressa la vendita di bevande nelle bottiglie di vetro. Questo è un annoso problema, di cui si discute da anni... vanno abolite, punto e basta. E negli esercizi pubblici la sola vendita può avvenire alla spina e amen. D'altronde, se chi beve per strada non è educato e civile, l'amministrazione deve avere le palle per tagliare il problema alla radice e, soprattutto, deve avere le palle per rispondere con un solenne e definitivo 'STI CAZZI a chi oppone idee balzane come "il vetro ci piace di più" o "la birra nel vetro ha un altro sapore". Tutte CAZZATE.
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