La demenziale storia di Via di Ripetta

giovedì 30 agosto 2012

Nei giorni scorsi, mentre i romani ancora si trastullavano sulle spiagge del litorale godendosi gli ultimi giorni di meritata vacanza, a Roma città è successa una piccola rivoluzione. E' successo che uno scellerato, insensato, ridicolo progetto di rifacimento di una delle strade più pregiate di Roma, presentato in pompa magna dalla stampa come un "intervento di riqualificazione", sia stato totalmente sputtanato da un blog, il cui intervento ha scatenato un mezzo finimondo. Un blog, da solo, è riuscito laddove la stampa ha totalmente fallito: capire al volo la scelleratezza di un progetto demenziale e insensato e sollevare la questione ai piani alti dell'amministrazione. Alla sonante denuncia di Roma fa Schifo ha fatto eco Umberto Croppi con un'intervista al vetriolo su Roma Today in cui denuncia i retroscena dello scellerato progetto. Qui trovate l'intervista integrale (a cui forse ne seguirà un'altra a Orlando Corsetti). Leggendola emergono tutti i tratti tipici del pensiero romano medio.

Il problema non è solo o soltanto "la strada dissestata", come sottolinea Adriano Angelini (Presidente dell'Associazione Tridente), quanto la mancanza totale di un seppur minimo arredo urbano in una delle strade più belle di Roma. Risistemando qualche sampietrino sconnesso, tappando qualche buca, non si risolve il problema di una strada che oggi è, di fatto, un non-luogo. Via di Ripetta dovrebbe essere una strada dove poter passeggiare, non (come sostiene Adriano Angelini) il punto di transito delle auto dirette a Piazza Augusto Imperatore. Il progetto di restyling per come lo abbiamo inteso noi è doppiamente demenziale. Intanto perché non si avrà nessuna pedonalizzazione della strada, e poi perché non si avrà nemmeno una riduzione della carreggiata e un ampliamento dei marciapiedi. In sostanza, rimarrà tutto come prima.

Siamo l'unico paese al mondo in cui "riqualificare una strada" non significa migliorarla e adeguarla agli standard turistici e di vivibilità delle città moderne, ma semplicemente "tappare la buchetta" o ridare una mano di asfalto. Ma questa non è una riqualificazione, è semplicemente l'ordinaria amministrazione! Così non si riqualifica nulla, si dà solo una pulitina, una sistematina che non cancella nulla dello squallore di una strada dove è di fatto negata la possibilità di passeggiare. Quei marciapiedi strettissimi sono demenziali, folli, allucinanti. Ogni intervento che non miri ad allargarli si riduce inevitabilmente all'ennesimo, volgarissimo sperpero di soldi. Soldi presi e buttati nel cesso. Come sono stati ignobilmente buttati nel cesso anche in occasione del pessimo rifacimento di Via del Corso! Se non si coglie l'occasione per pedonalizzare la strada, o quantomeno allargare i marciapiedi e ridare dignità e nuova vita a una strada asfittica, saremo condannati a tenerci Via Ripetta così com'è oggi per decenni!

Se l'intervento di restyling di Via di Ripetta non verrà rivisto e inserito nel più ampio progetto di pedonalizzazione del Tridente, questo non sarà, come afferma Croppi, un "intervento spot elettorale", ma la nuova battaglia (spero condotta a blog unificati) di denuncia dell'ennesima promessa non mantenuta! Il Tridente va pedonalizzato senza sè e senza ma. E per il falso problema del carico e scarico merci, si prenda esempio dai paesi che hanno un centro storico totalmente pedonalizzato e i cui esercizi commerciali sopravvivono lo stesso. Ci confermiamo il paese più barbone, cafone e incivile d'Europa.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Su roma today intervista a Corsetti
http://www.romatoday.it/cronaca/lavori-via-di-ripetta-polemiche-intervista-corsetti.html

Anonimo ha detto...

io penso che la serie di figuracce e storture che sta mettendo in fila chi governa la città è veramente incredibile...un danno continuo alla città purtroppo...

Anonimo ha detto...

boh non credo che il rifacimento di marciapiedi sconnessi sia una cosa in sè negativa...diciamo che forse viene a costare un po' troppo e che è soprattutto un occasione mancata di fare qualcosa di più significativo in quella via

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