Sushi selvaggio

venerdì 26 marzo 2010


Dobbiamo dirlo, la quantità di volantini sui tergicristalli delle auto sembrerebbe essere diminuita. Non sappiamo di quanto, la nostra è solo una vaga percezione. Sta di fatto che il volantinaggio selvaggio continua. La scorsa settimana vi abbiamo mostrato gli effetti collaterali di questa barbara (e illegale) forma di pubblicità. Questa settimana abbiamo deciso di passare in azione. Un mini-blitz condotto in Via Tullio Levi Civita e Via Temistocle Calzecchi Onesti, quartiere San Paolo, a pochi metri dalla Basilica. In tutto abbiamo raccolto una ventina di volantini. Quasi tutti pubblicizzavano un Sushi Bar con servizio di consegna a domicilio. Ma ne abbiamo raccolti anche un paio che pubblicizzavano una pizzeria (La Taverna del Vicolo) e una manciata di volantini di del PD e dell'UDEUR. Ci sarebbe piaciuto documentare anche il pessimo stato dei marciapiedi e delle strade, ma purtroppo non avevamo con noi la fotocamera. La stragrande maggioranza dei volantini che pubblicizzavano il Sushi Bar in questione erano infatti finiti in terra, a far compagnia ai mozziconi di sigaretta e agli escrementi di cane. Come volevasi dimostrare, all'arrivo del proprietario dell'auto non interessato alla pubblicità i volantini finiscono regolarmente in terra. Ci sarebbe da dire molto sulla passeggiata. Ci siamo spinti fino alla Basilica di San Paolo e siamo rimasti inorriditi. I giardini antistanti il quadriportico erano in condizioni pietose, completamente ricoperti da sacchi di plastica, fogli di giornale e rifiuti di vario genere (alle 9 della mattina). I muri dello stabile accanto alla basilica, completamente ricoperti di graffiti. Ma la vera "sorpresa" si ha all'uscita della Basilica: hanno rotto il muro in marmo preesistente e hanno dato il via ai lavori per la costruzione di un nuovo, orrendo fabbricato. Documenteremo presto tutto quanto.

4 commenti:

Les ha detto...

Ne ho visti di volantini, tantissimi, per terra, e sono sicuro che nessuno ha preso una multa, per questo.
(Ricordo: €412 per quello che fa pubblicità, €50 per quello che li distribuisce, i volantini)
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Ennesima prova della truffa colossale delle ordinanze antidegrado di Alemanno.
Ieri ho fatto il giro di Roma, ho dato uno sguardo d'insieme alla città.
Mi sono sentito male.
Roma sembra identica al 1990, quando ero piccolo, allora eravamo una città africana, ricordate?
Le strade sporche, i muri con le scritte, i giardini pubblici pieni di monnezza, la monnezza sui lungotevere, la monnezza nei vicoli del centro, monnezza ovunque.
Tutti i romani che gettavano i rifiuti per terra, nei prati, agli angoli di strada, lattine vuote, borchie di ruote, nastri musicali attorciliati, ve li ricordate?
Tanti anni fa, anni '80, c'erano pure i televisori abbandonati per strada, i materassi vecchi, 100 antenne su ogni tetto.
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Macchina del tempo, impostare data: 26 marzo 2010.
Arrivati.
Mio dio, la città non è cambiata, ha gli stessi problemi di 20 anni fa.
Le stazioni schifose della Roma Nord, quella che parte da Piazzale Flaminio, fanno ancora schifo, vecchie, fatiscenti e piene di graffiti.
Anche i treni della Roma Nord sono orribili, vecchi, sporchi, lenti, come i treni della Roma-Pantano, un'altra linea vecchia e sporca che fa viaggiare i romani come fossero ancora negli anni '70, in un film der Monnezza.
Il resto della città è identico, certo hanno costruito cose nuove, alcune di queste sono belle, ma il tessuto urbano rimane quello degli anni '80.
I marciapiedi e le strade sono ancora dissestati, pieni di buche; i giardini pubblici sono spesso abbandonati e pieni di rifiuti di ogni tipo.
Le strade del centro, i vicoli, i lungotevere, sono pieni di buste dell'immondizia buttate per terra dai romani.
E le scritte sui muri?
Peggio, sono molte di più rispetto agli anni '80.
Non c'è letteralmente un centimetro di muro che non sia coperto di graffiti, tags, dichiarazioni d'amore o scritte e minacce di una politica vecchia, estremista, degli anni '70.
Scritte sui muri, "vendesi" e locandine sui semafori, sui lampioni, sulle fermate dell'autobus.
I cartelloni pubblicitari erano già tanti negli anni '80 ma dal marzo dello scorso anno le ditte che si occupano di cartelloni hanno iniziato ad invadere il suolo pubblico come non avevano mai fatto prima.
Risultato: siamo la città con più cartelloni al mondo.
Intanto i romani continuano a buttare i televisori per strada e i palazzi sono ancora pieni di antenne, quando basterebbe un'antenna centralizzata e il panorama di sicuro ne gioverebbe di molto.
Nel 2010 Roma è la capitale più sporca e disordinata d'Europa, lo sanno tutti.
C'è ancora una possibilità: noi bloggers dobbiamo convincere i politici a imitare le buone pratiche di Spagna e Francia e forse, un giorno, torneremo un Paese Civile.

Anonimo ha detto...

A proposito di UDEUR, un tale Ceravolo sta riempiendo Roma di manifesti, d'altronde è lo zio di Piccolo noto imbrattatore di periferia invischiato con i Casamonica e la mafietta di Tor Bella Monaca

3 domande:
1) Ma chi è il co****ne che è disposto a votare il partito di Mastella?!?!?!
2) Esiste un modo per fermare la propaganda di Piccolo fatta di cartelloni giganteschi e soprattutto telefonate insistenti (e il mio numero non glie l'ho dato mica io...)?
3) Lo facciamo un articoletto su questi bulletti di periferia?

Marco Boccaccio ha detto...

io ero piccolo negli anni sessanta, e la sporcizia era quella della povertà. niente sporcizia superflua, quella delle carte gettate via tanto per intenderci; lo sporco era quello dei rifiuti, della polvere, del fango.
oggi molte cose, come d esempio parte dei treni e delle recinzioni della roma-giardinetti, sono ancora quelle di allora: ma ovviamente più vecchie e non ovviamente prive di manutenzione.
e a volte mi viene in mente la germania est buonanima.

Marco Boccaccio ha detto...

@ anonimo delle 14:50: le telefonate di piccolo arrivavano pure a me (http://marcobohblog.blogspot.com/2010/03/piccolo-piccolo.html). dopo l'(auto)eliminazione della lista del pdl hanno smesso :-)

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