L'ordinanza fa acqua

sabato 6 marzo 2010


L'altra sera ho avuto finalmente il piacere di beccare un writer all'opera. Mi trovavo in macchina, erano circa le 22 di sabato sera e lo stronzo in questione stava taggando con vernice bianca sulla palazzina all'angolo tra Via Galvani e Via Marmorata. Gli sono passato davanti, ma il traffico mi ha impedito di fermarmi e di prenderlo a parolacce. Qualcuno pensava davvero che la nuova ordinanza antigraffiti potesse avere qualche effetto? Marco (uno dei fondatori del gruppo Riprendiamoci Roma) ci ha riferito che a Trastevere, da quando è entrata in vigore l'ordinanza, i graffiti sono quasi raddoppiati. I writers stanno sfidando il Sindaco e almeno per ora sembra stiano avendo la meglio. E i residenti sono letteralmente esasperati. Sempre Marco, ci ha inviato queste foto, scattate qualche giorno fa tra Via del Babuino, Via Margutta, Via Ludovisi e Via Giolitti. Questo per ricordarci che l'ordinanza antigraffiti, già di per sé insufficiente, è del tutto inutile se non si abbina in parallelo un radicale intervento di pulizia dei muri e trattamento protettivo delle facciate, quartiere per quartiere. Secondo la ben nota Teoria delle Finestre Rotte, quando le trasgressioni vengono trascurate, queste generano automaticamente fenomeni di emulazione. Se in un quartiere un writer scrive sui muri e il giorno dopo nessuno ripulisce è molto probabile che qualcun altro, passando di lì, faccia altrettanto se non peggio, dando così inizio a una spirale distruttiva. A Roma siamo ormai ben oltre questo rischio. Siamo all'emergenza, alla catastrofe. L'imperativo non è più multare, ma pulire. Per questo il gruppo Riprendiamoci Roma scenderà ben presto in campo nella lotta ai graffiti, mettendo in pratica la nostra Teoria delle Oasi Antidegrado.

9 commenti:

Les ha detto...

Io sostengo che i graffiti vandalici siano il problema N.1 per l'immagine di Roma.
L'aspetto della nostra città è stato distrutto dalle scritte che ricoprono il 90% dei muri.
Non esiste altra città occidentale con una quantità immane di scritte sui muri, solo Roma.
I discorsi sulla street art vanno a farsi benedire quando i graffitari sono i primi a non rispettare l'armonia della città.
I graffiti vandalici deturpano palazzi, ponti, banchine, lungotevere, stazioni e vagoni dei treni.
Dal centro alla periferia, non c'è un muro pulito.
I romani, già abituati alle scritte di odio politico, hanno lasciato imbrattare la città.
I politici hanno ignorato a lungo il problema, gli intellettuali hanno stancamente ripetuto il luogo comune dei graffiti artistici.
Il risultato è una città totalmente imbrattata, inguardabile, i tesori artistici di Roma vengono oscurati dalle scritte vandaliche.
I turisti sono scioccati, rimangono delusi da Roma, ci prendono in giro perché non sappiamo tenere bene la nostra città.
Il prestigio di Roma è in caduta libera anche per i graffiti vandalici.
L'ordinanza antigraffiti non viene fatta rispettare da una classe politica che imbratta i muri con i manifesti elettorali.
La vera svolta è trattare le superfici con protettivi chimici che non fanno attecchire i graffiti e li rendono cancellabili in pochi minuti.
Siamo nel 2010, i protettivi antigraffiti li usano in tutto il mondo, dobbiamo farlo anche noi.

RiccardoMA ha detto...

La svolta sarebbe PULIRE.

A Madrid ci sono tanti graffitari quanto a Roma. Ma le scritte sui muri durano sì e no tre ore, poi passano a pulire. E quindi i writer si concentrano solo nelle zone dove sanno che le loro tags non saranno cancellate, tipo tangenziali, muri delle ferrovie, recinzioni dei cantieri, che sono lasciati come spazi di tolleranza.

La giunta Alemanno con le idee che ha avrebbe potuto governare Roma ai tempi del Papa Re, forse.

n@po ha detto...

Quando questi maledetti imbrattatori mi capitano a tiro, alzo immediatamente la voce e, in quasi tutti i casi, scappano via a gambe levate. Non abbiate timore di rimproverarli. Una volta mi è capitato di inseguire un moccioso, ma ahimè non sono riuscito ad acciuffarlo.

Riprendiamoci Roma ha detto...

Timore? Scherzi? :D

daniele ha detto...

I graffiti sono una cosa tremenda, ma io distinguerei ancora tra il graffito e lo scarabocchio. Non dico che tollero il primo e non il secondo, sono entrambi da combattere. Certo che lo scarabocchio è proprio il peggio. In quanto alla finestra rotta, vi ho giusto dedicato un post ;)

http://amaretorino.blogspot.com/2010/02/la-fisica-della-finestra.html

Les ha detto...

Oggi l'unica distinzione possibile è tra "graffiti" e "graffiti vandalici".
I primi sono disegnati su di una superficie concordata con i cittadini, i secondi sono vandalismo a prescindere dalla qualità artistica.

Alessandro ha detto...

E' mio malgrado dovere segnalarvi che ormai sono presi di petto pure i monumenti. Mura aureliane in primis...

Non c'è speranza: sono troppi ormai i bimbiminkia che "bombano" "taggano". E neanche i grandi "artisti" di un tempo li fermano, anzi pure loro ci si mettono di mezzo.

Senza contare il film di glorificazione del fenomeno "scrivilo sui muri".

Anonimo ha detto...

Ciao,
se non vado errata voi del sito avevate trovato una vernice da Leroy Merlin anti-imbrattamento da graffiti xchè non la proponete alla giunta Alemanno?
so che devono ristrutturare qualche palazzo del centro storico fate propaganda di questo tipo di vernice anti-imbrattamento forse qualcuno la userà
Roma è inguardabile sotto tutti i punti di vista, c'è troppo lassismo da tutte le parti, ad esempio sotto casa mia il cassonetto del vetro è strapieno da circa 1 mese ma a quelli dell'ama si vede non gliene frega niente e così si assiste a cassonetti strapieni e la raccolta differenziata va a farsi friggere..vabbhè la smetto qui
Alessia=^_^=
p.s. così con lo sfondo chiaro invece di nero si legge benissimo

Riprendiamoci Roma ha detto...

Ciao Alessia, ne abbiamo trovate di tanti tipi, abbiamo anche comprato (e utilizzato) un flacone di antigraffiti della GEAL e uno della MAPEI.

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