lunedì 21 settembre 2009

Chiamami!



Hanno sommerso Roma di adesivi, non c'è una strada che sia stata risparmiata. Milioni di stickers sparsi ovunque, appiccitati sui pali della luce, sui segnali stradali, sui muri. Sto parlando dei traslocatori, di quella casta di intoccabili cui i nostri amministratori hanno consentito per decenni di farsi pubblicità gratuita a spese del decoro della città. Una forma di pubblicità tanto rozza e primitiva quanto redditizia. A prima vista sembrerebbe un esercito di centinaia di traslocatori, ma a una più attenta analisi si scopre che i numeri sono sempre gli stessi, ricorrenti, da Nord a Sud. Poche persone, poche famiglie. Impossibili da rintracciare, almeno così sembra. Lasciano poche tracce di sè, nessun indirizzo, nessuna email, nessun sito web, solo un numero di telefono. La polizia municipale, la finanza, ormai neanche ci fanno più caso, tanto il fenomeno è vasto e capilarre. Nell'immaginario collettivo, questi adesivi fanno ormai parte del panorama romano. Ci abbiamo fatto l'abitudine, come con i graffiti sui muri e i sacchi di monnezza per le strade di Trastevere. Ma questo non significa che non si possa fare nulla per risolvere questo problema. Noi finora ne abbiamo rimossi una trentina e continueremo a farlo, armati del nostro inseparabile taglierino. Ci stiamo anche informando sull'esistenza di prodotti antiadesivi e antiaffissioni. Non ci siamo ancora rassegnati al degrado che regna incontrastato in questa città.

12 commenti:

  1. ecco, bravo Riprendiamoci, che io non mi sono mai concentrato a leggerli, alla fine si scopre che sono le stesse persone.
    Comunque mi sembra strano, credo che di adesivi di traslochi ce ne siano almeno venti tipi in giro.
    Su ogni palo, semaforo, lampione, sempre loro.
    E sui cassonetti!
    La cosa insopportabile è che li mettono sui contenitori per la differenziata e dove li attaccano?
    Sulle targhe che illustrano come smistare i rifiuti così ti ci cade l'occhio, ma in cambio non riesci a leggere cosa puoi buttare in quel contenitore.
    Hai capito gli incivili?
    La cosa strana è che nessuno del Comune agisca per farli smettere.

    Les

    RispondiElimina
  2. ahah col taglierino! io li levo direttamente con l'unghia :D comunque quella contro i traslochi/spurgacantine/spurgacessi è una lotta impari. dobbiamo avvertire qualcuno di grosso. da soli non si può risolvere. anche se ne togliamo 3000, dopo due giorni ce ne sono 6000... ci vuole qualcosa di più...

    RispondiElimina
  3. Non dobbiamo toglierli da tutta Roma. La strategia è un'altra.

    RispondiElimina
  4. anche Milano è piena di "sgomberi" e "traslochi" ma ahimè, non sono plastificati e quindi rimuoverli è molto più difficile e complicato_

    RispondiElimina
  5. Sai come puoi fare in quel caso? Ci spruzzi sopra d'acqua, o acqua e distaccante, e poi rimuovi con una spugna abrasiva o una spatola.

    RispondiElimina
  6. infatti quando piove e mi trovo a milano, non faccio altro che raschiare (anche con le mani) i pali :) !
    ed a proposito di quando piove: sotto l'acqua vengono via in modo sorprendentemente facile anche le gomme da masticare, da tutti i tipi di pavimentazione !

    RispondiElimina
  7. La guerra contro il degrado si combatte su più fronti:graffiti,affissioni abusive,adesivi,ecc...
    Alla lunga la spunteremo NOI!

    RispondiElimina
  8. Sotto casa mia ia Guidonia o gli ho tolti tutti con il taglierino, sia da un palo sia dagli armadi del gas/elettricità. È il solito "effetto finestra rotta", adesso che è tutto pulito ci pensaranno due volte prima di riattaccarli.

    RispondiElimina
  9. Ehi, complimenti! Ma hai fatto tutto da solo?

    RispondiElimina
  10. Anche io ne tolgo al ritmo di 5 a settimana, soprattutto alle fermate dell'autobus.
    Se tanto mi tocca aspettare un'eternità, almeno impiego il tempo in modo proficuo;-)
    Ma non chiedetemi x favore di toglierli dai cassonetti!

    RispondiElimina