mercoledì 6 gennaio 2010

Quanto eri bella Roma...



Nei giorni scorsi un nostro lettore, Claudio, ci ha inviato alcune foto decisamente eloquenti che documentano lo stato di degrado delle strade di Roma. Come giustamente dice il nostro amico lettore, le immagini parlano da sole e ogni commento risulterebbe puramente superfluo. Tuttavia soffermiamoci ad analizzare caso per caso tutto quello che non va. In queste immagini c'è di tutto, un campionario ben assortito degli orrori romani. L'insegna del nuovo negozio "Bali Way", orribilmente degradante e di cattivissimo gusto, anche in considerazione del contesto ambientale in cui si trova (Via dei Giubbonari); l'auto abbandonata e bruciata che nessuno si cura di rimuovere; e ancora, i cumuli di monnezza abbandonati ovunque, le tag, i manifesti affissi, strappati, accartocciati, ovunque. Infine una chicca: la stazione Val D'aia, aperta da una settimana appena e già vandalizzata dai "civilissimi" barbari che abitano nella città di Roma. Un campionario di degrado a tutto tondo in cui non si sa più da che parte guardare per recuperare uno scampolo di atmosfera storica, un barlume di bellezza artistica, in questa città che tutto il mondo ci invidia e che noi teniamo peggio di un porcile. Ormai i romani si sono abituati a questo degrado e neanche lo notano più. Volete un esempio? Il cumulo di monnezza che vedete in una delle foto si trova davanti a una stazione dei Carabinieri, i quali ogni giorno assistono impassibili all'accatastarsi dei sacchetti della discarica abusiva a cielo aperto lasciati dai civilissimi ristoratori romani.

5 commenti:

  1. Niente al suo posto.
    Pavimento sconnesso, segnali stradali storti, i classici muri arancione chiaro annullati esteticamente dalle tags.
    Foto che vanno studiate: un cumulo d'immondizia lasciato sotto un cartello turistico reso illegibile dalla solita tag.
    Un'altra:
    tabellone comunale per manifesti arrugginito e mancante di due facce, quindi fortemente danneggiato ma ancora in piedi e usato per le affissioni dei politici che invece dovrebbero sollecitare la rimozione della plancia.
    Ma la migliore è:
    l'insegna luminosa della stazione Val d'Ala, nuova e già rotta.
    La stazione è aperta da meno di un anno e si trova in un quartiere tranquillo perciò
    a) non si capisce chi perda tempo a distruggere una utilissima insegna
    b) le Ferrovie dello Stato conoscendo l'inciviltà degli italiani dovrebbero tutelare meglio il loro patrimonio strutturale, cioè le nostre stazioni.
    -
    A parlare di stazioni mi viene in mente lo stato pietoso delle fermate dei treni a Roma e provincia.
    Sottopassaggi puzzolenti e imbrattati, orari dei treni illegibili a causa delle tags, nomi delle fermate sabotati e illegibili.
    La colpa principale è dei cittadini, spesso giovani, che vogliono distruggere le infrastrutture.
    Perché?
    Non lo sappiamo, è un comportamento di difficile comprensione.
    Io teorizzo che i romani odiano tutto quello che è bello e che funziona.

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  2. Una parola: bimbiminkia.

    Da prendere a frustate e sbattuti in galera.

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  3. Alessandro, niente violenza.
    Solo civiltà.
    Chi scrive sui muri ripulisce, chi lascia l'immondizia per terra viene multato subito, l'azienda che ripavimenta male rifà il lavoro gratis.

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  4. Sono un po' esasperato, lo ammetto. Sono d'indole estremamente buona: non farei male ad una mosca.

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