IV Passeggiata Antidegrado: Via di Monserrato

martedì 29 settembre 2009


Ieri sera, in Via di Monserrato, nel Rione Regola, si è svolta la quarta passeggiata antidegrado, la prima ufficialmente dedicata alla rimozione dei graffiti. Stavolta il gruppetto di volontari era più numeroso del solito. In tutto eravamo in sette: io, Les, Daniele, Luca, Francesca, Prometeo e Giovanni. Nelle prime tre immagini potete vedere un esempio dei nostri inteventi di rimozione dei graffiti dalle saracinesche. Servendoci di un prodotto antigraffiti, di una spugna verde abrasiva e di un po' d'acqua, siamo riusciti a rimuoverne una decina in poco più di un'ora. Da saracinesche, muri e contatori dell'acea. Nelle altre foto potete osservare una galleria di immagini di vetrine e saracinesche di commercianti che a quanto pare preferiscono tenersi la saracinesca zozza e contribuire a degradare l'ambiente in cui operano piuttosto che spendere pochi euro e 10 minuti del proprio tempo per ripulirla. C'è perfino la vetrina di un hotel a 4 stelle, l'Hotel Ponte Sisto, completamente devastata dalle tag. I taggaroli non risparmiano neanche le chiese, come potete vedere dalle foto. Alcune vetrine dei negozi sono state addirittura sfregiate con l'acido che le ha corrose irrimediabilmente. Proprio così, c'è gente che gira per strada con le bombolette di acido nelle tasche. E c'è ancora chi si fa problemi a denunciarli. Di ritorno, lungo Viale Trastevere, abbiamo provveduto a rimuovere una quarantina di affissioni abusive e altrettanti volantini pubblicitari.

Perdite d'acqua, degrado, monnezza

lunedì 28 settembre 2009


Non sono solo i graffiti a deturpare i muraglioni e le banchine dei Lungoteveri. Alvaro de Alvariis ci segnala via email (con tanto di foto esplicative) la situazione di indicibile degrado in cui versa la "passeggiata" lungo il biondo Tevere. Le foto sono state scattate a Ponte Principe Amedeo di Savoia, Ponte Mazzini e Lungotevere Tor di Nona, in pieno centro storico. Nelle prime foto potete notare delle evidenti perdite d'acqua che colano giù lungo i muraglioni, fino ad arrivare alle banchine. Alvaro ha segnalato il problema al Comune, e avrebbe voluto segnalarlo anche all'ACEA, se non fosse per il fatto che quest'ultima (siamo nel 2009) non ha un indirizzo email reperibile sul proprio sito web. O almeno, se ce l'ha noi non lo abbiamo trovato. Nelle ultime foto potete notare una vera e propria discarica a cielo aperto. Ci troviamo sul Lungotevere Tor di Nona, in prossimità del monumento che ricorda il Teatro Apollo demolito nel 1889 in occasione della realizzazione dei muraglioni. Praticamente davanti al Palazzaccio, a meno di 100 metri da Castel Sant'Angelo. Una situazione di degrado difficile da descrivere a parole e nessuno interviene a porvi rimedio. Raccontatelo a un turista straniero, a un quotidiano americano, alla BBC, che proprio davanti a Castel Sant'Angelo, si trova una discarica a cielo aperto di rifiuti. Il clamore internazionale è forse l'unico modo per provare a smuovere qualcosa in una città che, semplicemente, se ne frega del degrado urbano in cui vive. Nel ringraziare Alvaro per la segnalazione vi invitiamo a visitare il suo album di fotografie su Roma.

Denunciare i writers

venerdì 25 settembre 2009


A molti di voi potrà sembrare un'azione inutile, una perdita di tempo, una scocciatura. Ma una denuncia contro ignoti per un muro o una saracinesca vandalizzata dai writers può essere la chiave per debellare definitivamente questo fenomeno di malcostume. Come senz'altro saprete, le tag sono a tutti gli effetti delle vere e proprie "firme". Ammettiamo che "Rambo" venga beccato una sera a dipingere il muro di un palazzo. Viene portato immediatamente in caserma e si scopre che su di lui pendono oltre 100 denunce di privati cittadini che hanno trovato sulle loro mura la tag "Rambo". A quel punto, oltre alla multa, il malcapitato writer di turno dovrà sborsare i soldi per ripulire tutti e 100 i muri danneggiati dalla sua bomboletta. Tanto più numerose sono le denunce, tanto più alto sarà il prezzo da pagare, al punto che il totale complessivo potrebbe risultare talmente elevato da fargli passare, una volta per tutte, la voglia di insozzare i muri della città. E come vale per Rambo, lo stesso vale per Pock, Panda, Energy e i tanti altri stronzi che di notte devastano i nostri muri. Non dimenticate che il decreto sicurezza recentemente approvato prevede la denuncia d'ufficio. E' sufficiente una segnalazione ai Carabinieri e si procede senza ulteriori rogne per colui che denuncia il danno subito. Un motivo in più per denunciare questi selvaggi senza temere di dover perdere tempo nelle aule di tribunali.

Liberiamo il cielo di Roma

mercoledì 23 settembre 2009


Quando si parla di arredo urbano a Roma c'è da mettersi a piangere. La situazione è talmente disastrosa che non si sa neanche dove mettere le mani. Cominciamo a parlarne anche su questo blog, in una rubrica che chiameremo "La città ideale" e che raccoglierà le nostre proposte (economiche, fattibili, migliorative). Per cominciare proponiamo qualcosa di semplice: eliminare la antiestetiche lampade appese ai fili e sostituirle con lampioncini in ferro battuto affissi ai muri degli edifici, come quelli che si trovano nei vicoli di Roma. Se i marciapiedi sono particolarmente ampi, si può prevedere anche l'utilizzo di lampioni a fusto, quelli molto in voga a Parigi o Londra, per intenderci. In questo modo si otterrebbe un duplice effetto utile. Innanzitutto un notevole miglioramento estetico delle strade (pensiamo a Via del Corso, Via Nazionale, Via Veneto, Corso Vittorio, solo per fare qualche esempio), che sarebbero finalmente sgombre dalle antiestetiche "ragnatele" di fili. Quindi una illuminazione maggiormente concentrata sui marciapiedi (sempre troppo bui) piuttosto che sulle strade (già illuminate dai fari delle auto). Le strade di Roma sono ancora concepite con i criteri degli anni '60, quando il boom economico metteva l'automobile al centro e relegava il pedone in un angolo: carreggiate sovradimensionate e illuminate, marciapiedi stretti, impraticabili e perennemente bui. Oggi siamo nel 2009 e le città vanno concepite a misura di pedone (romano o turista che sia). Beccatevi questo breve video dimostrativo.

Centro storico o scarico merci?

martedì 22 settembre 2009


Siamo nella bellissima Piazza Mattei, nel cuore del Ghetto, uno degli angoli più incantevoli di Roma. Qui si trova la famosissima Fontana delle Tartarughe, capolavoro di Giacomo della Porta, che la progettò nel 1580 e la fece scolpire a Taddeo Landini, con marmi neri africani che simulano il bronzo. Anche il Bernini lasciò la sua firma su questa fontana, aggiungendo le quattro tartarughe, oggi sostituite da copie. Seppur fuori dai tradizionali circuiti turistici di Roma, sono poche le fontane che possono rivaleggiare con questa in bellezza. Lo stesso si può dire della piazza, così armoniosa, intima, raccolta. Su di essa si affaccia il Palazzo Mattei, famoso per il meraviglioso cortile ornato da statue, cui si accede da una via laterale. Una piazza gioiello, insomma, trattata come se fosse un molo del porto di Civitavecchia, ridotta a una volgare area di scarico merci. La fontana è offesa, maltrattata, soffocata da giganteschi camion e auto in sosta su ogni lato. Il nuovo arredo urbano doveva restituirle respiro e dignità, ma è stato fatto male, lasciando una carreggiata troppo ampia e consentendo dunque la sosta delle auto. Gli scaricatori potrebbero sostare nella vicina Piazza Paganica o in Piazza delle Cinque Scole, ma ovviamente non ci pensano nemmeno a fare qualche metro in più con il loro carrello e parcheggiano direttamente in bocca alla fontana. I risultati sono quelli che vedete nelle slide. Per un turista è impossibile fotografare la fontana senza portarsi a casa anche un bel pezzo di lamiera come sfondo. Il ricordo di una città incivile, incapace di proteggere e preservare i propri tesori.

Chiamami!

lunedì 21 settembre 2009


Hanno sommerso Roma di adesivi, non c'è una strada che sia stata risparmiata. Milioni di stickers sparsi ovunque, appiccitati sui pali della luce, sui segnali stradali, sui muri. Sto parlando dei traslocatori, di quella casta di intoccabili cui i nostri amministratori hanno consentito per decenni di farsi pubblicità gratuita a spese del decoro della città. Una forma di pubblicità tanto rozza e primitiva quanto redditizia. A prima vista sembrerebbe un esercito di centinaia di traslocatori, ma a una più attenta analisi si scopre che i numeri sono sempre gli stessi, ricorrenti, da Nord a Sud. Poche persone, poche famiglie. Impossibili da rintracciare, almeno così sembra. Lasciano poche tracce di sè, nessun indirizzo, nessuna email, nessun sito web, solo un numero di telefono. La polizia municipale, la finanza, ormai neanche ci fanno più caso, tanto il fenomeno è vasto e capilarre. Nell'immaginario collettivo, questi adesivi fanno ormai parte del panorama romano. Ci abbiamo fatto l'abitudine, come con i graffiti sui muri e i sacchi di monnezza per le strade di Trastevere. Ma questo non significa che non si possa fare nulla per risolvere questo problema. Noi finora ne abbiamo rimossi una trentina e continueremo a farlo, armati del nostro inseparabile taglierino. Ci stiamo anche informando sull'esistenza di prodotti antiadesivi e antiaffissioni. Non ci siamo ancora rassegnati al degrado che regna incontrastato in questa città.

Street View I love you

giovedì 17 settembre 2009


Vi ricordate la battaglia condotta dai Radicali in occasione delle recenti elezioni contro le affissioni abusive? Bene, in questi giorni è arrivata un'ottima notizia che potrebbe contribuire a mettere la parola fine a questo osceno malcostume italico di incartare le città in occasione delle elezioni. Ma andiamo con ordine e raccontiamo la storia. Nel 2008 Mario Staderini presenta una denuncia penale alla Procura di Roma contro le affisioni abusive, con il reato configurato di omissione di atti d'ufficio per Prefetto, Comune e Vigili urbani, per non aver fatto rispettare le regole. Come prova, Staderini porta in tribunale una serie di foto scaricate da Street View, il programma di Google Maps che consente di girare virtualmente per le strade della città con un semplice click del mouse, lo stesso programma che utilizziamo noi per reperire foto che non abbiamo il tempo materiale per andare a scattare. Ora la prima buona notizia è che il gip ha dato l'ok a Staderini, ammettendo le immagini di Street View come testimonianza a supporto della sua denuncia. L'altra buona notizia è che da oggi abbiamo un'arma in più, ufficialmente riconosciuta, per combattere le nostre battaglie. Da domani ognuno di noi potrebbe in teoria denunciare l'AMA, i Vigili urbani, il Prefetto, il Comune, per inefficienza e omissione di atti d'ufficio, fornendo come prova immagini reperite in pochi secondi con un semplice click del mouse. Ps. qui trovate l'articolo, qui l'intervista a Staderini.

L'invasione dei free-press

mercoledì 16 settembre 2009


Tornano i romani, riaprono gli uffici, e Roma assiste impotente alla consueta invasione di volantini pubblicitari e freepress. Ieri mattina ero all'Università e mi sono fatto una passeggiata nel quartiere San Paolo per constatare l'entità del fenomeno. A dire il vero di volantini ne ho contati pochi (con mio grande stupore) sia sui tergicristalli che in terra. Non altrettanto si può dire per quanto riguarda i freepress. In 200 metri o poco più, dal vialetto antistante l'Università fino alla Basilica di San Paolo e nelle strade intorno, era tutto un fiorire di mucchietti di carta e fogliacci svolazzanti. Così ho deciso di improvvisarmi spazzino e ne ho raccolti da terra almeno una decina. Inutile nascondersi, il servizio di freepress è diventato in poco tempo uno dei principali catalizzatori di degrado urbano di Roma, com'era d'altra parte prevedibile trattandosi di città abitata e gestita da persone per lo più incivili. Il servizio non è affatto gratuito, perchè il degrado che si porta dietro rappresenta un costo (indiretto) per tutti noi romani. Dai costi di pulizia delle strade, passando per l'incalcolabile danno di immagine di una Città Eterna ridotta a una eterna discarica. Me ne torno a casa chiedendomi se abbia un senso continuare ad offrire un servizio gratuito a gente incivile che non si meriterebbe neanche di uscire di casa. Consapevole che domani lo spettacolino sarà lo stesso di oggi, solo che io non sarò lì a ripulire le strade dai mucchietti di carta.

Il Liceo della Vergogna

lunedì 14 settembre 2009


Come si può chiedere a un ragazzo che frequenta quotidianamente questa cloaca di edificio di rispettare i muri di Roma? E' la domanda che mi pongo ogni volta che passo davanti al Liceo Virgilio. Il "Liceo della Vergogna", come l'ho ribattezzato, sia per la sua architettura incongura e irrispettosa del contesto sia per lo stato pietoso delle sue mura. Siamo in uno dei contesti urbanistici più preziosi di Roma, tra il Lungotevere e Via Giulia, la più bella strada del Rinascimento romano, concepita da Giulio II nel suo progetto di Renovatio Urbis e disegnata dal Bramante. Una strada che è un vero museo a cielo aperto. In questo contesto si trova l'edificio del Liceo Virgilio, la mostruosa cloaca che vedete nella foto. Un autentico, inaccettabile pugno nell'occhio. Il preside del liceo, in quanto responsabile dell'edificio che ospita l'Istituto, avrebbe il dovere di provvedere a ripulirlo e a mantenerlo in uno stato decoroso. Ma evidentemente ha altro a cui pensare. Noi siamo convinti che un intervento di pulizia, promosso dalla scuola con la partecipazione degli studenti, valga più dieci o cento lezioni di educazione civica. Per questo ci siamo decisi a scrivere una lettera al preside, stavolta su carta, per chiedere di organizzare e promuovere una iniziativa in tal senso. Insegniamo ai ragazzi cosa sia l'educazione civica sul campo. Insegniamo loro il rispetto per la propria città.

I segnali stradali di Roma

giovedì 10 settembre 2009


I segnali stradali di Roma sono il perfetto paradigma della nostra inciviltà. In teoria servirebbero ad ammonire l'automobilista a non compiere infrazioni, a segnalare pericoli, a vietare comportamenti. In pratica la debolezza e la fragilità di questa autorità superiore è messa a dura prova dalla realtà dei fatti. I segnali stradali sono costantemente vandalizzati dagli esseri cavernicoli che abitano questa città. Non c'è un palo che sia dritto, non c'è un palo che non sia ornato da affissioni abusive di vendesi, molti segnali sono infestati da graffiti o addirittura da stickers, fin quasi a coprirli per intero, rendendoli invisibili e quindi inservibili. Guardate l'immagine qui sopra, scattata in pieno centro storico, a qualche metro da Piazza Farnese. Esiste una squadra del decoro urbano addetta a ripulire i segnali stradali? Dovremo forse aspettare che sia completamente coperto, che un'auto entri contromano senza saperlo e che ne esca fuori un bel frontale con relativo morto per vederli ripulire? Forse no. Abbiamo scoperto che esistono prodotti antiaffissione e antiadesivi. Ne abbiamo avuto conferma mandando qualche email in giro. Le ditte che abbiamo contattato, però, non vendono questi prodotti, ma offrono solo il servizio di ripulitura e protezione. Troppo costoso per noi, che vorremo invece utilizzarli su larga scala. Non ci resta che cercarli nei ferramenta, oppure online.

Il Gianicolo "impecettato"

martedì 8 settembre 2009


Ecco un piccolo reportage del demenziale intervento dell'AMA al Gianicolo. Le foto sono state scattate oggi pomeriggio, a intervento presumibilmente ultimato. Diamo atto all'AMA di aver ripulito (e bene) i busti e le statue del Risorgimento, e soffermiamoci sui muretti delle terrazze. Non si capisce per quale motivo una testa pensante avrebbe scelto di utilizzare una vernice differente da quella originaria. Non sono neanche stati capaci di staccare un pezzo di intonaco dai muretti e farsi fare la vernice dello stesso colore. I muretti si presentano rattoppati da pecette di vernice gialla e rosa scuro. Un lavoro fatto coi piedi, un monumento al menefreghismo e alla sciatteria tipicamente italiana, inaccettabile perfino nel più squallido buco della periferia romana, figuriamoci al Gianicolo, in uno dei luoghi più belli e ammirati di Roma. Guardate il faro, ancora infestato dai graffiti, nonostante la foto nel sito dell'AMA tenti maldestramente di dimostrare il contrario. E guardate ancora: discariche di bottiglie, transenne abbandonate, mucchietti di foglie. Il tronco d'albero caduto, lì in terra da mesi, senza che nessuno si degni di rimuoverlo. Vallo a spiegare a un turista europeo che qui è appena passata la Squadra del Decoro Urbano. E' un vero peccato che Repubblica, dopo aver di fatto sollecitato questo intervento, non sia andata a verificare lo stato dei lavori. Ho scritto all'AMA per chiedere spiegazioni in merito e attendo una risposta. Voi che dite, arriverà?

Lettera aperta alla Gangemi Editore

lunedì 7 settembre 2009


Cominciamo a scrivere ai commercianti, ai condomini e agli istituti scolastici del centro storico. "Salve. Sono il gestore di un blog che si occupa di denunciare situazioni di degrado a Roma e di proporre soluzioni utili a contrastarlo. Stiamo conducendo una campagna di sensibilizzazione rivolta ai commercianti e ai condomini del centro storico di Roma riguardo il problema dei graffiti che deturpano ormai ogni angolo della città. Passando abbiamo notato che una saracinesca della sede della Gangemi Editore, in Via San Pantaleo, è completamente ricoperta da graffiti. Esistono prodotti specifici per la rimozione dei graffiti che consentono, una volta applicati, di rimuovere i graffiti dalle saracinesche in pochi secondi. Sono inoltre in commercio dei prodotti protettivi che, rompendo l'affinità chimica tra la vernice e il supporto (la saracinesca) consentono, una volta applicati sulla saracinesca pulita, di eliminare eventuali futuri graffiti con una semplice spugna imbevuta d'acqua, anche per diversi anni, fino a 500 lavaggi. Questi prodotti hanno un costo irrisorio e si acquistano anche nei ferramenta. Con 50 euro si può ripulire una saracinesca e proteggerla dall'attacco della vernice per diversi anni, restituendo decoro all'ambiente e ridando lustro al negozio. Se sceglierete di ripulire la saracinesca, pubblicizzeremo il vostro sito sul nostro blog, dedicandovi un post".

Rimozione graffiti da metallo

giovedì 3 settembre 2009


Ieri vi abbiamo mostrato un video che riprendeva una parte del nostro intervento di pulizia di una saracinesca. Oggi vi raccontiamo i retroscena del nostro blitz. L'intervento si è svolto qualche giorno fa nel quartiere Marconi. Come prima cosa abbiamo ripulito la saracinesca di un parrucchiere e gli abbiamo lasciato un biglietto affisso con scotch-carta (non lascia residui) che recitava più o meno così: "Abbiamo pulito la sua saracinesca con un normale prodotto antigraffiti che si trova nei ferramenta a un prezzo irrisorio. Ora la invitiamo a mantenerla pulita". Quindi abbiamo testato il prodotto antigraffiti su superfici metalliche, quali segnali stradali, cancelli, ringhiere, con risultati ottimi (come testimonia il video qui sopra). La vernice si scioglie come neve al sole e i graffiti vengono via in pochi minuti. Ad oggi abbiamo rimosso una quindicina di tag e il flacone da 1 litro di prodotto antigraffiti è ancora pieno. L'intervento di prova sul travertino non è stato altrettanto fortunato. Per togliere le tag occorre un po' di olio di gomito ma resta comunque un alone dovuto presumibilmente alla porosità del materiale. In futuro proveremo ad applicare il prodotto "a spruzzo" e a lavare la superficie con acqua a pressione. Altri interventi riguarderanno i prodotti protettivi antigraffiti e i distaccanti per affissioni abusive.

Rimozione graffiti da saracinesca

mercoledì 2 settembre 2009


La notizia ha dell'incredibile. Sul Toronto Star, quotidiano canadese, c'è un articolo che riguarda le riprese del film "Barney's version" che si svolgono in questi giorni nei quartieri di Trastevere e San Giovanni. Secondo il giornale la troupe avrebbe trovato parecchi problemi a girare le scene a causa del cospicuo numero di graffiti presenti sui muri. Si, avete capito bene. Leggiamo: "Shooting a major film in Piazza Santa Maria is not an easy feat". "A bigger problem was getting rid of the graffiti normally conspicuous at this location". Non risulta che nessun quotidiano italiano o telegiornale abbia dato questa notizia. Il problema graffiti è derubricato come un "problema minore" non all'ordine del giorno. Sono questi, invece, gli articoli che distruggono la reputazione di una città che vive di turismo e che ha nel cinema una delle sue principali industrie. Peccato, perchè per rimuovere un graffito da un muro o da una saracinesca ci vogliono appena due minuti e un misero investimento di 25 euro l'anno, ossia il costo di un flacone da 1 litro di prodotto antigraffiti. In questo video, girato e montato da noi, vedete Les all'opera mentre cancella una grossa tag nera da una saracinesca. Per ripulirla tutta, in meno di 10 minuti, abbiamo impiegato meno di un dito di prodotto, l'equivalente di un paio di euro.

III Passeggiata Antidegrado: Viale Trastevere

martedì 1 settembre 2009


La consueta strage di affissioni abusive, avvisi di vendesi e volantini pubblicitari, firmata "Riprendiamoci Roma", stavolta ha interessato Viale Trastevere e le sue strade limitrofe (Via Nievo e Via Rolli). Nelle prime due foto della slide potete vedere, rispettivamente, un paio di pali semaforici con relative affissioni e gli stessi pali liberati dall'involucro cartaceo. Di questi pali ne avremo bonificati all'incirca un centinaio. L'intervento si è protratto in realtà per due serate. Dopo la prima passeggiata, siamo tornati per verificare lo stato delle strade che avevamo ripulito. Nessun nuovo avviso di vendesi era stato affisso, ma i pali semaforici erano stati di nuovo incartati con centinaia di manifesti che sponsorizzavano gli spettacoli di All'Ombra del Colosseo. Poco male, abbiamo nuovamente rimosso, per la seconda volta, i manifesti affissi abusivamente. Ma siccome l'inciviltà dei romani non conosce limiti, a tutt'oggi i pali semaforici risultano nuovamente incartati con i manifesti dei nuovi spettacoli. A questo punto ci siamo decisi a scrivere alla polizia municipale, la quale ha inoltrato la mia richiesta assicurandomi che provvederà a verificare lo stato delle cose e a prendere provvedimenti. Vedremo. Nel frattempo vi invito a partecipare alla prossima passeggiata antidegrado che si svolgerà in centro e sarà dedicata, per la prima volta, alla rimozione di graffiti e adesivi pubblicitari. Partecipate!

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