In questi giorni ho messo a punto una teoria che va a braccetto con la ben nota Broken Windows Theory. L'ho battezzata "Teoria delle Oasi Antidegrado". Prendi una zona limitata, che sia già di per sè ben tenuta, ed elimina da essa ogni fonte di degrado: affissioni abusive, adesivi pubblicitari, graffiti, e quant'altro. Dopodichè, per un periodo di tempo stabilito, preoccupati di mantenere l'oasi pulita. Non appena compare una una scritta, cancellala. Non appena spunta fuori un'affissione abusiva, estirpala. A questo punto, estendi gradualmente le sue frontiere, strappando pezzi di territorio al degrado, fino a che l'oasi non arriverà ad inglobare un intero quartiere, zona, rione. Se la teoria delle finestre rotte funziona, dopo qualche tempo non ci sarà più bisogno di interventi di manutenzione. Il writer non scriverà più sui muri di una strada che nel giro di 24 ore viene ripulita, l'affissore rinuncerà ad affiggervi il suo cartello di vendesi. Il degrado tenderà a spostarsi in altre zone, magari limitrofe, a ridosso dell'oasi, laddove la gente si preoccupa meno di ripulire e manutenere le strade. E tutti i writers, pubblicitari, vandali e imbrattatori si concentreranno là dove il lassismo della gente li lascia liberi di esprimersi. E' qui che scatta il meccanismo. Chi andrebbe mai a mangiare una pizza in un quartiere che è una fogna, quando appena più in là c'è un quartiere modello perfettamente pulito? Dobbiamo rendere il decoro conveniente, è l'unico modo per sperare di innescare meccanismi virtuosi.
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4 commenti:
Verissimo, sono pienamente d'accordo. D'altra parte sarebbe anche utile una minima collaborazione dalle istituzioni che avrebbero il dovere di gestire il territorio. Certo, con un po' di fantasia una continua protesta di gente informata potrebbe fare effetto. Speriamo!
Credo che il problema vero sia che il degrado non viene percepito.
è esattamente quello che tento di fare qui a varese.. ! cercando di applicarmi su tutto il territorio comunale e lungo le strade provinciali limitrofe_
Complimenti per l'impegno DdV.
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